A cerreto esistono numerosi siti archeologici degni di nota.

Il primo il Tempio Sannitico di Flora.

 

 Il tempio si trovava a ridosso del pendio, ed era protetto da un muraglione di contenimento del terreno costruito in opera poligonaIe, secondo lo schema adottato per i templi di Pietrabbondante. Il podio misura alla base m 17,92 X 10,81 e ha un'altezza di m 1,83. Era composto da quattro elementi sovrapposti, uno zoccolo liscio, una cornice di base con profilo a "cyma reversa", una parete liscia e, infine, una cornice di coronamento di tipo tuscanico. Il profilo complessivo rispecchia la stessa composizione di modanature del tempio di Vastogirardi e, con inversione delle cornici, quella adottata nel "Tempio A" di Pietrabbondante. Questa libertà compositiva di elementi ornali è una costante dell'ellenismo italico del II secolo a.C., il cui eclettismo raggiunge, nel Sannio, il suo massimo esempio nel complesso Tempio-Teatro di Pietrabbondante. Del tempio di Cerreto non si è conservato in posto l'elevato, di cui si vedono tuttavia all'intorno molti blocchi crollati.
E' comunque possibile ricostruirne la pianta.
Era un edificio prostilo, tetrastilo, con una cella molto ampia e con ante. La scala d'accesso era incassata nel podio. La data di costruzione è da collocare tra gli anni 130 -120 a.C.

 Il secondo è il  “Ponte di Annibale”, realizzato in epoca romana sul torrente Titerno, è legato al passaggio del condottiero cartaginese durante la seconda guerra punica (216 a. C.).

Questo territorio sannita fu infatti luogo di decisive battaglie durante le guerre puniche e, secondo alcuni storici, anche di battaglie di Fabio Massimo e Decio Mure contro i Sanniti e luogo di schermaglie tra Fabio Massimo ed Annibale, che attraversò il Titerno sul ponte tutt’ora esistente. Da qui il nome di “Ponte di Annibale”. Si può ritenere molto probabile che il generale cartaginese Annone, fratello di Annibale, da lui inviato in soccorso di Capua assediata dai consoli romani Appio Claudio e Flacco, sia venuto fino alla nostra Cominium, dove certamente sopravviveva un forte spirito antiromano, per reperire il frumento e le vettovaglie che i Capuani richiedevano.

            Il nostro è un agile ponte ad arcata unica, a tutto sesto e pilastri realizzati in opera poligonale. Valica il Titerno  con un  tracciato pedonale di larghezza m 1.40 e muretti di protezione di cm.25; la struttura è realizzata con elementi in pietra; l’arcata del ponte ha una luce di circa m 9.15.

            Si presuppone che l’epoca di costruzione abbia due fasi costruttive: la prima coincidente con le conquiste del territorio Sannita da parte di Annibale (216-217 A.C.), la seconda con la ricostruzione avutasi alla fine del 1600, in seguito agli eventi sismici che distrussero buona parte della cittadina cerretese.

Il terzo sono i resti di recinti sanniti sul versante orientale di Monte Coppe.

Per ultimo , infine, Cerreto Vecchia e la sua Torre. Il sito della vecchia Cominium distrutta dal sisma del 1688, la Pompei Medievale sepolta sotto le stesse sue rovine in attesa di risorgere, sito da poco acquisito al patrimonio di Cerreto Sannita.

La presenza di tali importanti emergenze suggerisce di aggiungere al settore ceramico del Museo Civico di Cerreto Sannita, anche il settore Archeologico, che sarà ubicato nei locali del comune di Cerreto Sannita.


Ultimo aggiornamento (Mercoledì 06 Luglio 2011 05:22)